La Brescia Romana
La Brescia Romana è un'opera che fonde passato e presente, evocando un paesaggio urbano sospeso nel tempo. Tra forme antiche e nebbie oniriche, l’artista crea una dimensione misteriosa e metafisica. Ogni dettaglio suggerisce che la memoria della città continua a parlare a chi sa coglierla.
Date
January 2024
Luoghi
Piazza della Loggia, Corso Garibaldi, Capitolium, Castello di Brescia
DESCRIZIONE
In La Brescia Romana, l’artista ci accompagna in un viaggio che sovrappone tempo e memoria, svelando un paesaggio urbano sospeso tra presente e passato. Le forme architettoniche dell’antica Brixia emergono da una bruma azzurra e lattiginosa, come resti di un sogno appena dissolto. Non c’è una narrazione lineare, ma una tensione sotterranea che avvolge lo sguardo, suggerendo che ogni pietra, ogni ombra, custodisca un enigma.
Attraverso contrasti leggeri e stratificazioni trasparenti, l’opera evoca un senso di mistero e attesa. Crepe nel suolo, elementi distorti, tracce appena accennate: tutto concorre a creare una dimensione quasi metafisica, in cui la storia antica di Brescia non è solo ricordo, ma presenza viva, capace ancora di parlare a chi sa ascoltare.
La Brescia Romana è un invito a perdersi in ciò che è stato, e a lasciarsi interrogare da ciò che ancora vibra sotto la superficie visibile della città.
DETTAGLI
TITOLO DELL’OPERA: (La Brescia Romana) Romana Brixia
AUTORE: Maria La Rosa
TIPO DI SUPPORTO: Carta (Paper)
DIMENSIONE: 29,7 x 21,0 cm (11,7x 8,3 in)
TECNICA: Tecnica Mista su Carta
ANNO: 2024
REALIZZAZIONE in: Italia, Brescia

LA PAROLA ALL’ARTISTA
Guardando La Brescia Romana, ho voluto restituire una città che non è solo un luogo fisico, ma un intreccio di tempi, ricordi e silenzi. Le architetture antiche affiorano come visioni, immerse in una luce irreale, per suggerire che il passato non è scomparso, ma vive ancora, nascosto tra le pieghe della quotidianità. Con questa opera, invito lo spettatore a fermarsi, a lasciarsi attraversare dalle suggestioni della storia e ad ascoltare ciò che la pietra, l’ombra e il vuoto hanno ancora da dire.